Prima Edizione della Giornata Nazionale Anticontraffazione

Ieri, 7 luglio 2010, Consulsped ha partecipato con grande onore al Primo Convegno Nazionale per la lotta alla contraffazione tenutosi ieri a Roma. L’evento ha visto la presenta dei maggiori esponenti del mondo politico ed economico, italiano ed europeo: la Presidente Marcegaglia (Confindustria), il Ministro Ronchi (Politiche Europee), il Vice-Ministro Urso (Sviluppo Economico), il Sottosegretario Mantovano (Ministero dell’Interno) il Vice-Presidente Tajani (Commissione Europea Industria e Imprenditoria), il Magistrato Vigna, il Comandante Generale Nino di Paolo (Guardia di Finanza), il Direttore dell’Agenzia Dogane Peleggi, insieme ai rappresentanti delle varie associazioni di categoria (Assolatte, Federlegno Arredo, CGIL-FIlctem, Movimento Consumatori) e i vari collegamenti con il sindaco Moratti e l’Università per la Moda Bocconi, con le manifestazioni a Venezia e Arezzo.

“Quanto male fa comprare una borsa di Gucci all’angolo di strada?” Dai dati, vediamo che l’”industria” del falso nel nostro Paese, perché di questo si tratta proprio di un’industria parallela, ha proporzioni enormi: 7 miliardi di euro di fatturato, 130 mila posti di lavoro non creati, mancanza di entrate fiscali per 5 miliardi (Fonte dati CENSIS, 2009). Nel Mondo, il mercato del falso è il 10% del commercio internazionale (Fonte dati WTO).

Una notizia importante ci è pervenuta dai relatori: l’universo della contraffazione non tocca solo il settore della moda, ma stanno entrando illegalmente i farmaci (dietetici, integratori), i prodotti agroalimentari (salumi, formaggi), che stanno arrivando al consumatore con gravi ed evidenti problemi alla salute. Aggiungiamo i supporti audio video, la cosmesi, i giocattoli, i ricambi delle auto (Fiat e Smart) e i microchip, oltre al commercio via web.

Il Ministro Ronchi, ha affermato che la battaglia contro la contraffazione non è politica ma “Etica”.

Un cittadino italiano che acquista un oggetto contraffatto fa un favore alla criminalità, alla mafia e contribuisce allo sfruttamento dei minori, danneggiando la nostra p/m impresa. La contraffazione è stata riconosciuta dannosa da tutte le “parti sociali” presenti. Il consumatore, infatti, che compra il falso, tra cui in crescita l’acquisto di prodotti alimentari e farmaceutici, danneggia le p/m imprese, perché sottrae il fatturato, i lavoratori, perché sottrae posti di lavoro, la salute del cittadino, perché i prodotti non hanno passato i controlli sulla qualità e infine il fisco, perché l’azienda illegale non ha pagato una licenza e non emette scontrino, e infine alimenta la mafia.

Diverse sono le notizie riportate per combattere il fenomeno:

  • Nel settore agroalimentare, si introdurrà una certificazione di “Ristorante Italiano” di cui potranno fregiarsi i ristoranti all’estero, acquistando non solo cibo ma anche arredamento italiano;
  • A livello giuridico, in Italia abbiamo una legislazione che è la più avanzata nella lotta alla contraffazione, ma vi è la necessità che le istituzioni europee agiscano con crescente severità e norme legislative, perché la contraffazione e la falsa o fallace indicazione d’origine, non possono essere combattute solo in ambito nazionale, ma europeo e internazionale. Esiste una proposta di indicazione di origine obbligatoria ai prodotti extra europei (etichettatura obbligatoria), bloccata da anni. Inoltre, è necessario massimizzare e armonizzare i controlli nei porti a livello europeo: nell’ultimo anno vi sono stati numerosi sequestri in Italia ad opera della Guardia di Finanza nei porti di Gioia Tauro, vedi allegati, ma i traffici mafiosi si sono spostati ora nei porti di Barcellona, Amburgo, Rotterdam e Nord Europa;
  •  A livello doganale, abbiamo Falstaff che è la banca dati dei prodotti originali perché avendo scarsità di risorse e infrastrutture (risultato progetto il Trovatore per la tracciabilità dei container), usiamo la tecnologia. Le Dogane hanno chiesto di attivare la loro proposta dello Sportello Unico Doganale. Si riototna al gusto e alla qualità, queste solo le informazioni che provengono dal confine;
  • Nel farmaceutico è necessario introdurre la tracciabilità dei medicinali, che devono essere venduti nella catena ufficiale per la sicurezza di chi li consuma;
  • Nel tessile, vi è la proposta in Commissione Europea di collegare il Made In al regolamento REACH;
  • La possibilità ora di richiedere un Brevetto Europeo Unico che fa risparmiare: dai 20.00 ai 600 Euro attuali. La lotta alla contraffazione è molto legato a quello della tutela proprietà intellettuale (art. 120-134 Codice della Proprietà intellettuale).

Numerosi i commenti dei relatori. A livello legislativo commette reato di mafia non solo chi produce, ma anche chi acquista un prodotto contraffatto. Il fenomeno del turista multato nella spiaggia di Jesolo, con l’intervento dell’Associazione Albergatori, non è ammissibile. Pensiamo così di avere più turisti, ma non pensiamo che se non ci fossero i vu cumprà per la strada ci sarebbero più turisti?

Necessita l’etichettatura obbligatoria del paese d’origine e una compagnia di informazione. Il settore lattiero caseario che è il primo nel fatturato dell’agroalimentare, lamenta il problema della contraffazione dei marchi, la necessità di proteggere le DOP (caseari e salumi) e contrastare il fenomeno dell’”Italian sounding” (l’uso di bandierine e parole che ricordano l’Italia).

Infine importante è stato l’intervento del Magistrato Pierluigi Vigna, che ha sottolineato come ora con la Legge Sviluppo del 2009, art. 474, sono state inasprite le sanzioni amministrative e penali “Il reato di chi vende e compra un prodotto contraffatto o ne dichiara una falsa o fallace origine, ora compie un delitto di Mafia e froda le industrie nazionali”.

Barbara Cecconato

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